Cosa fare se ricevi addebiti sospetti sul tuo conto corrente

Cosa fare se ricevi addebiti sospetti sul tuo conto corrente

Ricevere addebiti sospetti sul proprio conto corrente può essere un’esperienza allarmante, soprattutto quando si tratta di importi non riconosciuti o transazioni mai autorizzate. In un contesto di affari, dove la gestione delle finanze è fondamentale per la salute dell’azienda o della propria attività professionale, è essenziale sapere come comportarsi in queste situazioni. Agire tempestivamente può fare la differenza tra il recupero delle somme perse e danni economici più gravi, oltre a tutelare la propria reputazione e quella della propria impresa.

Riconoscere gli addebiti sospetti: segnali da non sottovalutare

Il primo passo è riconoscere un addebito sospetto. Spesso, le transazioni fraudolente non sono immediatamente evidenti, soprattutto se gli importi sono contenuti o se si tratta di fornitori e servizi con cui si hanno rapporti frequenti. È quindi importante monitorare regolarmente i movimenti del proprio conto corrente, sia personale che aziendale, e verificare ogni voce di spesa.

SC - Carta di credito con segnale di allerta

Segnali da non sottovalutare includono addebiti di piccoli importi da parte di aziende sconosciute, pagamenti duplicati, transazioni in valuta estera non effettuate, o prelievi eseguiti in città diverse dalla propria. Anche addebiti da parte di servizi ai quali non ci si è mai iscritti possono essere un campanello d’allarme. In ambito aziendale, è utile stabilire procedure di controllo interno e delegare a una persona di fiducia la verifica periodica degli estratti conto.

Alcune banche offrono servizi di notifica in tempo reale per ogni movimento sul conto: attivare queste opzioni può aiutare a individuare immediatamente eventuali anomalie. In caso di dubbio, è sempre meglio approfondire piuttosto che ignorare un movimento sospetto, anche se di modesta entità.

Azioni immediate: cosa fare appena si scopre l’addebito

Una volta individuato un addebito sospetto, è fondamentale agire con rapidità. Il primo passo consiste nel bloccare temporaneamente la carta o il conto, se si sospetta una compromissione dei dati bancari. Questo può essere fatto direttamente tramite l’app della propria banca o contattando il servizio clienti.

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Successivamente, occorre raccogliere tutte le informazioni relative all’addebito: data, importo, destinatario della transazione e ogni dettaglio utile. Annotare queste informazioni sarà prezioso per la denuncia e per le comunicazioni con la banca. Non bisogna mai comunicare dati sensibili via email o telefono, se non si è certi dell’identità dell’interlocutore.

È importante anche avvisare tempestivamente il proprio commercialista o il responsabile amministrativo, soprattutto se l’addebito riguarda il conto di un’azienda. In questo modo si potrà valutare l’impatto dell’evento sui bilanci e sulle operazioni quotidiane, oltre a predisporre eventuali comunicazioni interne.

Rapporto con la banca: come segnalare e ottenere il rimborso

Il rapporto con la banca è cruciale in caso di addebiti sospetti. La segnalazione deve essere fatta il prima possibile, preferibilmente entro 13 mesi dalla data dell’operazione, anche se è consigliabile agire entro 24-48 ore dalla scoperta. Le banche sono tenute, per legge, a rimborsare il cliente in caso di operazioni non autorizzate, salvo che non sia dimostrata una grave negligenza da parte dell’utente.

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Per aprire la contestazione, è necessario compilare un modulo di reclamo fornito dalla banca, allegando tutta la documentazione raccolta. In molti casi, la banca procederà con il rimborso entro pochi giorni lavorativi, ma può riservarsi di effettuare ulteriori accertamenti. È importante conservare tutte le comunicazioni scritte e le ricevute relative alla segnalazione.

Se la banca dovesse rifiutare il rimborso, è possibile rivolgersi all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), che offre una soluzione extragiudiziale rapida e gratuita per il cliente. In alternativa, si può valutare l’assistenza di un legale specializzato in diritto bancario, soprattutto se l’importo contestato è rilevante per l’attività aziendale.

Prevenzione e tutela: come proteggere il conto corrente in futuro

La prevenzione è la migliore difesa contro gli addebiti sospetti. In ambito affari, è fondamentale adottare politiche di sicurezza informatica, come l’uso di password complesse, l’autenticazione a due fattori e il controllo degli accessi ai sistemi bancari aziendali. È consigliabile evitare di utilizzare reti Wi-Fi pubbliche per operazioni bancarie e aggiornare regolarmente software e dispositivi.

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Per le aziende, può essere utile adottare un sistema di doppia autorizzazione per le operazioni di pagamento, in modo che ogni transazione debba essere approvata da almeno due persone. La formazione del personale sulla sicurezza informatica e sui rischi di phishing è altrettanto importante, poiché molte frodi avvengono tramite email o telefonate ingannevoli.

Infine, è buona prassi verificare periodicamente i limiti di spesa delle carte aziendali e rivedere i rapporti con i fornitori, assicurandosi che i dati bancari siano sempre aggiornati e protetti. In caso di dubbi, rivolgersi sempre a professionisti del settore o al proprio consulente di fiducia per valutare le migliori strategie di tutela.

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